Rivolto alla pratica di un profondo ed esteso sviluppo organizzativo delle cure primarie in genere e per la cronicità in particolare, con un passaggio dalla Medicina di Attesa alla Sanità di Iniziativa per le UCCP e le AFT mediante lo sviluppo, condivisione e attuazione dei principali percorsi diagnostico terapeutici, lo studio ha previsto la realizzazione, con il paziente, di un “patto di cura” (PAI – Piano Individuale di Assistenza) come sintesi anche di percorsi multipli in caso di comorbilità. Patti e intese con gli altri “attori” (professionisti, discipline e istituzioni) della rete dei servizi coinvolti, che hanno confermato l’utilità di modalità di condivisione tra percorsi e informazioni e norme di cooperazione, anche mediante la realizzazione e la gestione di una piattaforma informativa e informatica di uso comune, contenente le anagrafiche degli assistiti/arruolati, i PDTA in uso, i PAI personalizzati, le interfacce di comunicazione di RETE, la connessione con telefonia e sistemi di programmazione e tracciatura di attività -CRM- in grado di assicurare la “logistica delle informazioni“ e la programmazione e gestione dei flussi di attività dell’intera rete/sistem. Tale sistema si è rivelato determinante per lo sviluppo di programmi di empowerment di pazienti e famiglie a sostegno della partecipazione consapevole alle cure dell’utenza e della comunità.